INTERROGAZIONE n. 64 del 13/07/2015
Interrogazione n.64/10^ di iniziativa del Consigliere G. MANGIALAVORI recante: "Tirocini precari nell'amministrazine della Giustizia. Tutela del patrimonio professionale dei percettori di ammortizzatori e garanzie lavorative"

Al Presidente della Giunta regionale -

Premesso che:
nel 2011 in virtù delle politiche regionali per percettori di ammortizzatori sono stati avviati specifici percorsi formativi;
a marzo 2013 i suddetti tirocinanti hanno svolto altro corso di formazione regionale della durata di sei mesi;
a settembre 2013, in attuazione della Legge 228/12, gli stessi hanno svolto il cosiddetto "tirocinio di completamento", a titolarità del ministero della Giustizia, per 220 ore (fino al 30 novembre 2013) destinato, appunto, ai soggetti disoccupati, inoccupati o in mobilità, che avevano preso parte a percorsi formativi regionali o provinciali negli uffici giudiziari;
a dicembre 2013 i tirocinanti hanno avuto una proroga per un mese del tirocinio regionale interrotto a settembre dello stesso anno;
ad aprile del 2014, in attuazione della Legge 147/13, hanno intrapreso il cosiddetto "tirocinio di perfezionamento", gestito dal ministero della Giustizia, per 230 ore fino a luglio 2014;
il 20 ottobre 2014 gli stessi hanno preso parte ad un nuovo tirocinio regionale della durata di 6 mesi, protrattosi fino al 3 luglio 2015 per intraprendere tre ulteriori e distinte fasi di una proroga al tirocinio ministeriali di perfezionamento;
con mozione numero 14 dello scorso 20 aprile è stata approvata una mozione avente ad oggetto: "Sui tirocini precari dell'amministrazione giustizia". In virtù di questa mozione, l'Assise impegnava: "Presidente e giunta regionale, a sostenere in sede nazionale, nel confronto con il governo, la trasformazione del tirocinio formativo in contratto di lavoro con modalità da stabilirsi in tale concertazione, per garantire un'adeguata soluzione a tutti i lavoratori coinvolti";
le cronache di questi giorni smentiscono l'orientamento di cui alla superiore mozione. Molti tirocinanti impiegati presso l'amministrazione giudiziaria calabrese hanno cessato, dallo scorso lunedì, la loro attività. Per la precisione, quelli impegnati presso: il Tribunale di Vibo Valentia, la Procura generale e la Corte d'appello di Catanzaro, Procura generale di Reggio Calabria;
a causa di ciò i lavoratori impegnati in tale progettualità si ritrovano senza alcun impiego e senza nessuna prospettiva. Circostanza tutt'altro che coerente rispetto all'esigenza di assicurare continuità d'impiego a chi ha già maturato esperienza professionale e appropriata capacità operativa;
Per sapere:
se intenda adottare appropriate iniziative normative e politiche volte ad assicurare, ai lavoratori interessati, continuità d'impiego;
quale percorso istituzionale intenda osservare per dare concreta attuazione alla citata mozione numero 14 dello scorso 20 aprile e tutelare l'esperienza professionale e la posizione lavorativa dei "precari della Giustizia".

Allegato:

13/07/2015
G. MANGIALAVORI